Prima di investire soldi in spot e passaggi pubblicitari televisivi , è utile, valutare e quantificare il potenziale target che si va a “colpire”.

L’analisi è fondamentale soprattutto per la scelta dei media locali e territoriali. Esistono vari indici per misurare l’ascolto televisivo di una emittente locale.

Sappiamo tutti che gli ascolti televisivi, vengono misurati minuto per minuto.

Le informazioni rilevate riguardano: l’audience media, ovvero il numero medio di telespettatori di un programma e può essere relativa ad un periodo (giorno, mese, anno..), una fascia oraria, un singolo programma, uno spot.

Poi c’è lo share, il rapporto percentuale tra gli ascoltatori di una certa emittente e il totale degli ascoltatori che stanno guardando qualunque altro programma sulle diversi reti.

La penetrazione, invece, è il rapporto percentuale tra gli ascoltatori di una certa categoria e il loro universo statistico di riferimento. Ad esempio, quanti uomini di 40 anni vedono quale programma rispetto al totale dei quarantenni che non guardano la televisione in quel momento.

I contatti netti rappresentano tutte le persone, diverse fra loro, che vedono almeno un minuto di un certo programma. Si contano una sola volta. Dai dati si ottengono anche i minuti visti, ovvero il numero medio di minuti visti dai telespettatori per ogni programma.

Un altro indicatore è la permanenza, che indica la fedeltà di visione. Si ottiene come rapporto percentuale tra il numero di minuti visti in media dagli ascoltatori di un certo programma, e la durata dello stesso.

Capite quindi che una valutazione anteriore sulla scelta dei media appare oggi fondamentale.

Tale valutazione deve tenere conto di problematiche complesse, quali la natura stessa del mercato televisivo locale, a causa anche dell’avvento del digitale terrestre, l’exploit dei Social Network e la presenza costante delle emittenti pubbliche e private nazionali/internazionali.

Solo dopo queste valutazioni è opportuno SCEGLIERE tra una o più emittenti televisive locali, tenendo bene a mente che, se si ha intenzione di promovuore il proprio prodotto/servizio in televisione, occorre anche definire il MIGLIORE STORYBOARD promozionale da VEICOLARE.

Perché come afferma Philip Kotler: “la gente ha in testa troppi prodotti indifferenziati e indistinti nel loro modo di fare comunicazione televisiva. C’è bisogno di ripensare al paradigma relazionale tra il brand e il suo target: un nuovo modello basato su emozioni condivise. Una relazione più coinvolgente ed emozionale”.

Un messaggio promozionale veicolato attraverso un spot televisivo pubblicitario deve assolutamente evitare di essere BANALE, o ancorato a vecchie e obsolete logiche di visualizzazione di un’idea di regia.

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